Vorrei incontrarti fra cent'anni...

Me in un'altra vita...
04/12/2011 ore 11,00


Circa due settimane fa, uscendo dalla stazione Termini, decido di prendere il taxi per andare a lavoro.
E' tardi, vado di corsa. Il primo della fila è un tassista di circa 70 anni, mi apre lo sportello, mi fa mettere seduta... e partiamo.
Capisco più o meno subito che il signore ha voglia di parlare. Mi guarda dallo specchietto.
Gli dico la destinazione spiegandogli un po' la strada. E' una zona nuova, non tutti la conoscono.
Gli do come riferimento il centro commerciale Porta di Roma. Mi dice di stare tranquilla e che, al contrario dei suoi colleghi, ha le mappe del navigatore aggiornate.
Io avevo passato l'ennesima notte insonne, facevo fatica a restare sveglia... e lui, scherzando, mi dice che devo dormire di più.
Parla in romanesco, mi fa sorridere... "signo'... dove deve anna'?... lei però deve da dormi' de più la notte!".
Mi dice che tutte le mattine si sveglia alle 5 ma che si alza alle 5,15 "giusto il tempo de capi' come me chiamo".
Com'era prevedibile, inizia il racconto della sua vita.
Dice che anche le mattine che non lavora si alza alla stessa ora... oramai è un'abitudine...
Il giorno dopo avrà a pranzo suo figlio e andrà al mercato prestissimo... "che devo fa'?? je piace la cicorietta fresca, la verdura bona, no quella surgelata e io l'accontento".
Sto per rispondergli che sarebbe meglio far riposare lui e mandare il figlio a fare la spesa... ma sembra quasi anticiparmi... "e ce lo so, c'ha 48 anni ma pe' me è sempre un recazzino... e poi è una promessa che ho fatto alla madre un sacco de anni fa".
Gli sorrido e lui mi spiega che ha perso la moglie di appena 38 anni e che in punto di morte"me teneva la mano, fiacca fiacca... con l'occhietti che annavano quasi già dall'altra parte m'ha detto... me raccomanno... sta' attento a 'sti recazzini".
Mentre lo raccontava era diventato rosso in viso e gli si erano inumiditi gli occhi... Io, tra l'imbarazzo e la commozione, gli domando perché in tanti anni non si è risposato...
Mi spiega che non è facile trovare una donna buona, che il pensiero gli è venuto più di qualche volta... "è che siete diventate tutte un po' mign... presenti escluse, ehh... ".
Allora mi racconta che lui con "un gruppo de disperati come me, chi divorziato... chi vedovo... chi zitello incallito" va a ballare il sabato sera a Ciampino "perché un amico mio m'ha detto che le donne so' belle come colonne, che poi... 'na donna sopra i sessant'anni vojo proprio vede' che colonna è"...
Un sabato sera, appena entrato in sala, gli è sembrato di vedere la reincarnazione della moglie. "C'ho fatto coppia fissa tutta la sera, avemo ballato guancia a guancia fino a quanno me so' fatto coraggio e je ho chiesto de usci'".
Lei accetta, il tempo di avvertire le rispettive compagnie di amici e si ritrovano in macchina. Lui fa il gentile, emozionato... le dice che da dove sono possono decidere di andare a cena ai Castelli, al mare, di tornare a Roma...
Lei decide per i Castelli e partono.
Dopo nemmeno 10 minuti di macchina la signora inizia a fare domande del tipo "ma casa tua è di proprietà o sei in affitto? quanto prendi di pensione? i tuoi figli vengono spesso? ma abitano vicino a te?  questa è una macchina potente, quanto l'hai pagata??" e resta stupita quando lui le dice che non sa bene il prezzo di quella macchina, l'ha pagata con i bollettini...
Arrivano ai Castelli, dopo l'ennesima uscita fuori luogo di lei sul posto dove stanno andando (vuole sapere se li c'è anche "il comodo" per il dopo cena), lui ferma la macchina, le dice che non si sente bene, le da 50 euro per chiamare un taxi e farsi riportare a casa e la molla.
"Manco quanno me fermavano i tedeschi me facevano tutte 'ste domande!!"
  

Arriviamo a destinazione, scende, mi apre lo sportello, mi da la mano per salutarmi e dice "l'amore l'avevo trovato, vivo ancora con quello dentro e sto bene così..."



Non ho avuto nemmeno la forza di rispondergli.


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